Notizia di pochi giorni fa che nel Disegno di Legge 2858 siano state introdotte delle disposizioni in materia di equo compenso. Riporto brevemente quanto indicato all’ Art. 2 del Disegno di Legge che potete trovare a questo link
“2. Si presume, fino a prova contraria, manifestamente sproporzionato all’opera professionale e non equo un compenso di ammontare inferiore ai minimi stabiliti dai parametri per la liquidazione dei compensi dei professionisti iscritti agli ordini o collegi definiti dai decreti ministeriali adottati ai sensi …(omissis)…. o inferiore ai corrispettivi minimi definiti dal decreto del Ministro della giustizia 17 giugno 2016, ….(omissis)….., adottato ai sensi dell’articolo 24, comma 8, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.“
In prima battuta la cosa sembrerebbe una buona notizia, anzi sicuramente lo è, però chi conosce il Decreto del 17 giugno 2016, sa che i compensi si riferiscono a commesse relative a rapporti con le Pubbliche Amministrazioni. Il che non è da poco in quanto se le Pubbliche Amministrazioni elargiscono il giusto compenso e in un tempo breve, tutti coloro che si interfacciano in maniera diretta o indiretta con i soggetti che hanno rapporti diretti con le P.A. ne traggono vantaggio.
Rapporti con il Privato
E nel privato? Nel rapporto tra il piccolo committente e il Professionista? Li come veniamo garantiti noi Professionisti? Chi garantisce l’equità del compenso evitando che si presentino situazioni in cui ad esempio una certificazione energetica costi 30€ o cose simili, mettendo noi professionisti nella situazione di farci la guerra a vicenda pur di portare a casa un lavoro con la falsa idea di aver guadagnato comunque qualcosa?
E’ proprio su questo che dovremmo cercare di ottenere di più noi Professionisti, per evitare di svalutare la prestazione professionale e trasformare il tutto in un semplice mercato al ribasso del nostro lavoro spacciandolo come “Effetto della globalizzazione”.
Oggi le Istituzioni stanno compiendo un piccolo passo nella giusta direzione, ma ne vanno fatti molti altri per evitare che il nostro settore possa sprofondare ancora di più di quanto non lo abbia già fatto.